Da oltre 10 anni aiutiamo le piccole e medie imprese a pianificare e attuare le loro strategie di sviluppo e riorganizzazione.
Offriamo servizi innovativi di consulenza manageriale.
Nel corso degli anni abbiamo acquisito competenze e ci siamo associati a professionisti specializzati in ogni area di consulenza aziendale che operano in tutta Italia.
La strategia di marketing, quando adottata come funzione organizzativa, si concentra sull’individuazione, implementazione e miglioramento del posizionamento dell’azienda sul mercato. Questo si applica sia al settore dei beni industriali a domanda derivata, sia a quello dei prodotti di consumo di massa.
Il marketing, essendo una tecnica, implica pensiero e azione, con fasi di concretizzazione che includono:
1. Identificazione dei bisogni e problemi, specifici e generici, della clientela obiettivo (“target”).
2. Ricerca statistica mirata per misurare i “target”.
3. Creatività/ideazione.
4. Coinvolgimento nelle fasi di concezione delle attività, formazione del prodotto, distribuzione e scambio.
5. Sviluppo dei mercati/obiettivo.
Il marketing è fondamentalmente la funzione tecnica di decidere a chi vendere, cosa vendere e come vendere, oltre a pianificare azioni conseguenti per raggiungere il profitto.
La vendita è l’ultima tappa del processo di marketing, con attività precedenti che agevolano questo passo.
Nel contesto dello sviluppo “sostenibile”, l’azienda è considerata destinata a crescere.
Tuttavia, questa crescita comporta sfide come i costi della struttura organizzativa, gli investimenti per la competizione e le tensioni sui margini di profitto.
È essenziale progettare uno sviluppo “sostenibile” che offra vantaggi competitivi senza compromettere l’equilibrio finanziario. L’esperienza insegna che la crescita, se non gestita correttamente, può comportare rischi finanziari, difficoltà nel reperire nuove fonti di finanziamento e maggiori rischi legati agli errori e alle scelte sbagliate.
Gareggiare nei mercati implica lotta per conquistare spazio ai concorrenti, considerandoli quasi come avversari da superare, seguendo il concetto di sfida.
A causa della segmentazione dei mercati, non tutte le aziende che offrono prodotti simili sono necessariamente concorrenti. Ogni impresa opera all’interno del proprio “segmento” o “nicchia”, posizionandosi a un livello di prezzo specifico in coerenza con le caratteristiche della propria offerta di prodotto/servizio e la propria strategia di marketing (premium-price, allineamento, aggressione).
I veri concorrenti di un’azienda sono quindi coloro che, operando nello stesso segmento di mercato, si collocano approssimativamente allo stesso livello di qualità/prezzo/prestazioni. È con loro che l’azienda deve competere.
L’azienda sbaglia quando cerca di competere:
Un paragone utile a spiegare il significato dell’adeguatezza strategica è il seguente:
si può perseguire l’obiettivo di scalare l’Everest, disponendo di uomini capaci d’arrivare fino agli 8.000 metri d’altitudine e di risorse finanziarie adeguate ai costi che comporta l’organizzazione dell’impresa.
In caso contrario si è condannati all’insuccesso.
Al contrario, disponendo di uomini capaci d’arrivare ai 3.000 metri d’altitudine e di risorse adeguate al costo di scalate di quella portata, sarebbe spreco di risorse limitarsi a scalare colline di 500 metri.
Le decisioni strategiche – prima di tutto – sono prevalentemente connesse ai problemi esterni dell’impresa:
Pertanto, le decisioni strategiche – soprattutto quelle finalizzate alla “differenziazione” dalla concorrenza – mirano ad assicurare:
La strategia, quindi, impone esigenze operative:
E la componente organizzativa deve saper predisporre risorse adeguate e sufficienti a soddisfare i clienti.
Il guaio è che le imprese studiano troppo poco l’ambiente esterno: in genere si fermano alla constatazione:”vendo/non vendo… abbastanza“.
Le aziende sono molto simili agli esseri umani: le persone non possono saper fare bene ogni cosa, anche se qualcuno fa di tutto per riuscirci. Allo stesso modo, le aziende hanno successo, raggiungono e, a volte, oltrepassano le loro potenzialità, quando concentrano la loro attenzione su ciò che l’organizzazione sa fare meglio (core business), sfruttando a pieno le specifiche capacità disponibili (know how), senza disperdere energie e risorse.
La consulenza per il riposizionamento di marketing ha l’obiettivo di contribuire a trovare il “fulcro o focus strategico” dell’azienda, al fine di indirizzarne le energie per l’ulteriore crescita o per il riequilibrio.
L’obiettivo è individuare chiaramente le “aree di business” in cui opera l’azienda.
Questo richiede: